martedì 14 Ottobre 2025

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POLIZZE DANNI E ABOLIZIONE DEL TACITO RINNOVO: DEMOZZI SCRIVE A MATTEO RENZI

Il presidente dello Sna ha illustrato, attraverso una lettera indirizzata al premier, i motivi per i quali critica l’emendamento approvato qualche giorno fa nell’ambito del Ddl Concorrenza.  

Claudio DemozziUn intervento che «potenzialmente è in grado di arrecare un  gravissimo danno alle aziende agenziali, ai consumatori e alle imprese di assicurazione». Claudio Demozzi (nella foto), presidente dello Sna, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al premier Matteo Renzi definendo in questo modo «l’emendamento al Ddl Concorrenza, a prima firma Bianconi (AP – Ncd), approvato il 31 marzo scorso, che prevede che una volta scadute le polizze assicurative del ramo danni, a prescindere dalla loro tipologia, non potranno più essere rinnovate con il metodo del tacito rinnovo».

Per Demozzi «ne conseguirebbe, nel caso tale norma dovesse malauguratamente essere convertita in Legge dello Stato, l’obbligo per tutti i contraenti di polizze assicurative di rinegoziare a ogni scadenza annuale le condizioni e il costo del proprio contratto. Per le agenzie assicurative, microimprese che già si trovano costrette ad affrontare la più grave crisi di redditività della storia recente del settore, questa norma significherebbe l’obbligo di rimpiazzare tutte le polizze, a ogni singola scadenza annua, con nuovi contratti rinegoziati con ciascun singolo cliente, molto spesso necessariamente a condizioni normative e tariffarie diverse da quelle della polizza scaduta. Le compagnie assicuratrici, così come le agenzie, vedrebbero aumentare considerevolmente i costi di gestione delle polizze, nonché quelli puramente burocratici conseguenti al rimpiazzo di milioni di contratti, anno dopo anno, rimpiazzo dovuto esclusivamente all’impossibilità statuita per legge di garantire agli assicurati il rinnovo automatico, annuale, delle polizze alle condizioni in corso, a suo tempo pattuite con il consumatore».

Nella missiva (indirizzata anche a Teresa Bellanova, viceministro allo Sviluppo Economico, e ad Antonio Gentile e Antonello Giacomelli, sottosegretari di Stato al Mise), Demozzi chiede «a chi possa giovare questo provvedimento e perché sia stato assunto senza alcun preventivo confronto con l’industria assicurativa e con il mondo dell’intermediazione professionale delle polizze, senza un’adeguata preventiva valutazione della ricaduta sugli operatori di settore e sulle parti sociali, sugli utenti. Il provvedimento tra la l’altro appare in evidente contrasto con il mantenimento dell’attuale formulazione dell’art. 1899 del codice civile, che prevede espressamente la facoltà di stipula di polizze poliennali con durata vincolante per il cliente fino a cinque anni. Ci chiediamo altresì che senso abbia prevedere l’abrogazione del tacito rinnovo (annuale) e contemporaneamente consentire il mantenimento del vincolo di durata pluriennale di cui al citato art. 1899 c.c. Infine, riteniamo che una norma che di fatto introduce nuovi adempimenti burocratici e nuovi oneri gestionali, impedendo meccanismi e automatismi consolidati che permettono un significativo contenimento dei costi alle aziende del settore (compagnie e microimprese agenziali), non sia coerente con gli scopi del Ddl Concorrenza». (fs)

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