L’associazione di categoria critica la novità introdotta nel Ddl Concorrenza: «Così si indebolisce la posizione dell’assicurato nei confronti della compagnia che sarebbe libera di aumentare il premio ogni anno». Duro il commento del presidente Vincenzo Cirasola.
Anapa Rete ImpresAgenzia dice no all’emendamento approvato al Ddl Concorrenza in Commissione Industria al Senato, che proibisce il rinnovo tacito per le polizze danni.
L’Associazione nazionale degli agenti professionisti di assicurazione interviene in merito all’approvazione lo scorso 30 marzo di un emendamento a firma Bianconi (Ap-Ncd) «che prevede che una volta scadute le polizze assicurative del ramo danni, a prescindere dalla loro tipologia, non potranno più essere rinnovate con il metodo del tacito rinnovo».
Si tratta di un emendamento che, «invece di creare un libero mercato delle polizze assicurative e tutelare il cliente, non farebbe altro che indebolire la posizione dell’assicurato nei confronti della compagnia che sarebbe così libera di aumentare il premio ogni anno e quindi andrebbe a svantaggio dello stesso consumatore, perché lo lascerebbe in balia delle compagnie e degli interessi di quest’ultime», spiega Anapa. «Molte polizze danni (per esempio quelle sanitarie e professionali) nel lungo termine acquisiscono valore e il fatto di farle cessare di anno in anno andrebbe a scapito degli assicurati stessi che si vedrebbero costretti a rinegoziare il premio ogni anno».
Duro il commento del presidente Vincenzo Cirasola: «Questi rappresentanti del Parlamento ci hanno dimostrato più volte di non conoscere il mercato assicurativo e le sue dinamiche. L’emendamento appena approvato non va nella direzione di assicurare una libera concorrenza nel mercato assicurativo, ma solo di favorire apparentemente una battaglia sul prezzo più basso. Potrebbe essere una soluzione per settori come quello del consumo, ma non per un settore di servizi, particolarmente delicato come quello assicurativo, nel quale si ragiona della protezione individuale, personale, di quelle dell’impresa e della famiglia. Come Anapa Rete ImpresAgenzia ci adoperemo in tutti i modi possibili e in tutte le sedi opportune affinché questa norma non passi. Personalmente mi auguro che quei signori senatori riflettano bene sull’assurdità, irrazionalità e, forse sull’illegittimità costituzionale di tale loro emendamento che lede la libertà individuale e quella d’ impresa», ha concluso Cirasola. (fs)
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