La raccolta ha raggiunto quota 115 miliardi di euro, anche se l’incremento è stato solo del 4%. Le polizze di ramo I si sono confermate ancora come la scelta primaria da parte dei risparmiatori.
Un incremento pari al 4%. Secondo i dati diramati dall’Ania, il ramo vita nel 2015 ha registrato questo andamento, rispetto al 2014. Entrando nel dettaglio e con riferimento alle sole imprese nazionali e alle rappresentanze di imprese extraeuropee, nel 2015 la raccolta premi nei rami vita ha sfiorato i 115 miliardi di euro; si tratta del valore di raccolta più elevato mai registrato in Italia, anche se la crescita del 2015 è risultata molto inferiore a quella registrata nel biennio precedente: +29,9% nel 2014 e +22% nel 2013.
In particolare, l’incremento più rilevante della raccolta premi (+46%) è stato riscontrato per i prodotti di ramo III (Linked), come si evince dalla tabella (cliccare per ingrandire), che hanno contabilizzato circa 32 miliardi di premi, quasi esclusivamente rappresentati da polizze di tipo unit linked che hanno registrato una raccolta record nell’esperienza di vendita di questo business in Italia. In diminuzione del 5,7% i premi del ramo I (Vita umana) che fa seguito a due anni di crescita molto elevati (+26,9% nel 2013 e +27,1% nel 2014). Le polizze di ramo I si sono confermate, comunque, ancora come la scelta primaria da parte dei risparmiatori, riuscendo a calamitare oltre i due terzi dell’intera raccolta vita (78 miliardi di euro). In calo sono risultati anche i premi del ramo V (Capitalizzazione) che con un volume di 3,5 miliardi si sono ridotti del 24,1%. I due restanti rami, IV (Malattia), con 74 milioni, e VI (Fondi pensione), con 1,7 miliardi di euro, infine, hanno registrato rispettivamente una crescita del 9,7% e del 16,9%.
L’incidenza della raccolta vita sul Prodotto interno lordo è lievemente aumentata passando dal 6,9% nel 2014 al 7% nel 2015. Per quanto riguarda le rappresentanze in Italia di imprese Ue, i premi contabilizzati alla fine del 2015 sono stati pari a 3,8 miliardi con una crescita di circa il 23% quasi esclusivamente riconducibili a polizze di tipo linked (poco meno del 90% dei premi totali raccolti da queste imprese).
I risultati di questo comparto, ha sottolineato l’Ania, possono essere influenzati dalla bassa rappresentatività del campione di imprese vita partecipanti alla rilevazione (circa il 65% in termini di premi).
Fabio Sgroi
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