lunedì 13 Ottobre 2025

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NEL 2014 QUASI 4 MILIONI DI VEICOLI SENZA ASSICURAZIONE RC AUTO. E NEL 2015?

Difficilmente il trend che va avanti da anni avrà subìto una battuta d’arresto. Si spera nei nuovi sistemi di rilevamento automatico dell’infrazione, ma è ancora presto per fare bilanci…  

auto 2Nel 2012 erano 3,1 milioni; l’anno dopo circa 3,5 milioni; nel 2014 quasi 4 milioni. E nel 2015? È difficile pensare che il trend esponenziale relativo ai veicoli che infrangono la legge e che circolano senza assicurazione abbia subìto una battuta d’arresto. È più facile il contrario. Intanto, di ufficiale, ci sono i dati della Polizia Stradale del 2014.

Secondo l’elaborazione dell’Ania, i veicoli assicurati nel 2014 erano 40,8 milioni (20,7 milioni al nord, 9,6 milioni al centro e 10,5 al sud); 3,9 milioni (pari all’8,7% del totale dei veicoli circolanti), invece, erano i veicoli privi di copertura Rc auto (1,4 milioni al nord, 0,9 milioni al centro, 1,6 milioni al sud).

Se si analizza il dato sulla incidenza dei non assicurati sul totale dei veicoli circolanti nel 2014, la percentuale raggiunge mediamente il 13,5% nelle province del sud (era il 13,1% nel 2013 e l’11,9% nel 2012); l’8,5% nel centro Italia (era l’8,1% nel 2013 e il 6,4% nel 2012) e il 6,2% nel nord (era il 5,3% nel 2013 e il 4,6% nel 2012).

Il processo di dematerializzazione del contrassegno di assicurazione (dal 18 ottobre scorso non c’è più l’obbligo di esporre il tagliandino) consente di verificare la regolarità della copertura assicurativa dei veicoli in modo automatico (tramite la lettura delle targhe in circolazione mediante dispositivi telematici di rilevazione a distanza) oppure direttamente dalle Forze dell’ordine su strada, attraverso l’accesso a un archivio informatico dove sono memorizzate le coperture Rc auto di tutti i veicoli assicurati. È ancora presto per fare bilanci, ma l’Ania si dice certa che «questo sistema contribuirà a ridurre le frodi, contrastando la contraffazione dei contrassegni cartacei e l’evasione dell’obbligo assicurativo». Non resta che aspettare i prossimi dati ufficiali.

Fabio Sgroi

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