Il loss ratio negli ultimi anni è migliorato, ma per alcune tipologie di veicoli come i taxi, gli autobus e i motocicli, il valore rimane elevato.
Per una compagnia, il rapporto sinistri a premi, o loss ratio (che si ottiene dividendo il costo dei sinistri per i relativi premi di competenza) rappresenta l’elemento quantitativo di base per giudicare la tenuta tecnica o meno di un ramo assicurativo danni.
Per il settore della Rc auto, nel periodo 2000-2010, il rapporto sinistri a premi è oscillato tra l’80% e il 90% (con un valore medio pari a 83,4%, cioè per ogni 100 euro di premi di competenza dell’anno, in media oltre 83 euro erano spesi per pagare i sinistri). Nel 2011 (76,8%) e 2012 (68,4%) si è registrato un forte miglioramento dell’indicatore a cui ha contribuito principalmente il calo della frequenza sinistri.
L’Ania ipotizza che l’indicatore di loss ratio è destinato ad aumentare nel 2014 e stima che in presenza di un’invarianza del costo dei sinistri di competenza nel 2014 rispetto al 2013 e di un ulteriore calo dei premi di competenza analogo a quello del 2013, il valore possa aumentare di 5,5 punti percentuali.
Dando un’occhiata all’indicatore di loss ratio per tipologia di veicolo (vedi tabella in alto) per gli ultimi due anni (2012 e 2013) si evidenzia, peraltro, come vi siano, anche in una fase particolarmente positiva come quella registrata nel 2013, veicoli con un valore medio dell’indicatore molto elevati; per esempio gli autobus registrano un loss ratio nel 2013 del 104% (in miglioramento comunque dal 116% del 2012), ma è ulteriormente peggiorato l’indicatore dei motocicli (dal 103% del 2012 al 108% del 2013) e quello dei taxi (dal 140% del 2012 al 163% del 2013). Le autovetture e i ciclomotori hanno un indicatore simile (circa 67%) e leggermente migliore del totale mercato.
Fabio Sgroi
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