venerdì 19 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

IL FUTURO DEL FONDO PENSIONE AGENTI: CHE ANNO SARA’ IL 2016?

Si è chiuso un anno tribolato e nel 2016 il rischio è che la situazione rimanga indefinita. Intanto si attende la decisione della Covip…  

Punti interrogativiChe ne sarà del Fondo pensione agenti? Un anno tribolato si è chiuso. Se ne è aperto un altro che certamente si porta dietro tanti interrogativi. Lo sforzo da parte di tutti gli attori interessati per ripristinare le condizioni di equilibrio finalizzate al recupero del disavanzo tecnico accertato non ha portato ad alcuna soluzione. Ermanno Martinetto, commissario straordinario del Fondo pensione agenti, non ha potuto fare altro, qualche settimana fa, che consegnare la sua relazione alla Covip in cui ha riportato la mancata condivisione di una posizione univoca e dunque il nulla di fatto.

E ora? Si attende l’assunzione di iniziative da parte della Commissione di vigilanza sui Fondi pensione. Intanto, proprio alla vigilia di Natale, lo stesso Martinetto ha confermato anche per il 2016 i provvedimenti transitori di riduzione delle prestazioni finalizzati, ha precisato, «al contenimento di ulteriori ricadute negative sull’equilibrio del Fondo».

Tutto questo mentre Anapa Rete ImpresAgenzia lancia una serie di interrogativi per gli agenti aderenti al Fondo: «Versare o non versare la propria quota annuale? Con quali effetti sulla propria posizione previdenziale? E sull’esistenza del Fondo? Seguire le direttive di chi ha scelto di “non decidere” continuando a “versare” i nostri risparmi in un fondo in enorme difficoltà come se nulla fosse accaduto impauriti dall’anatema lanciato dalla storica associazione (lo Sna, ndr) o decidere secondo consapevolezza?».

Su questo punto il commissario straordinario del Fondo è stato chiaro: «In queste settimane si sono succeduti interventi da parte di soggetti interessati che, a vario titolo, hanno ritenuto opportuno dare indicazioni agli iscritti in ordine al proseguimento o meno della contribuzione al Fondo stesso», ha osservato Martinetto. «Ferma restando la piena legittimità delle scelte individuali, preme sottolineare come l’attività tuttora in corso da parte di questa Amministrazione Straordinaria sia rivolta essenzialmente al ripristino delle condizioni operative e alla prosecuzione delle finalità istituzionali per le quali il fondo è stato costituito».

Anapa Rete ImpresAgenzia ritiene che ogni agente debba essere «libero di fare le proprie valutazioni», anche se l’invito è quello di «considerare che stando così le cose il futuro non si prospetta roseo e definito, perché la messa in sicurezza del Fondo non viene affrontata ma continuamente rimandata».

E il Sindacato nazionale agenti, unico tra le parti interessate a non aver sottoscritto il piano di salvataggio del commissario straordinario? Il sindacato di via Lanzone ha presentato nei giorni scorsi un ricorso straordinario al presidente della Repubblica Italiana per ottenere l’annullamento di tutti gli atti relativi al commissariamento del Fondo pensione agenti. Ancora prima ha presentato al Ministero del Lavoro e alla stessa Covip una richiesta di accesso agli atti (accolta), preannunciando l’impugnazione degli stessi, ritenuti «illegittimi e gravemente pregiudizievoli». Lo Sna più volte si è detto convinto che il riequilibrio del bilancio prospettico del Fondo possa essere raggiunto «in modo sostenibile».

Insomma la situazione rimane delicata. Del resto lo si era capito anche in occasione dell’ultimo confronto pubblico tra le parti, nel corso di un convegno organizzato a Milano da Insurance Connect qualche mese fa.

Fondo pensione agentiIn quella circostanza, Michele Languino, membro dell’esecutivo Sna, era stato chiaro: «Il Sindacato nazionale agenti non ha il compito di sottoscrivere il piano; riteniamo, infatti, che il tema vada portato all’interno della categoria. Il commissario straordinario non è autorizzato a chiedere una sottoscrizione. Se adesso ci troviamo in una situazione peggiore della scelta alternativa? Se avessimo detto sì alla proposta Ania non avremmo avuto una soluzione migliore di quella del commissario. Rischio liquidazione? È impossibile». E mentre Vincenzo Cirasola, presidente dell’allora Anapa, non aveva condiviso l’atteggiamento dello Sna («ma allora a che cosa sono serviti i frequenti incontri che ci hanno accompagnato per un anno intero alla ricerca di una soluzione condivisa, se la posizione dello Sna era questa?»), l’opinione di Nicola Picaro, ex vice presidente di Unapass non era stata tra le più ottimistiche: «Sì, è probabile che il Fondo non venga liquidato nell’immediato. Covip potrebbe fare un piano di soli tagli perché non ha la facoltà di modificare la natura del fondo. Questa situazione, però, genererà uno stato comatoso. Nel 2016 troveremo ancora degli agenti disposti a versare? Personalmente mi aspetto uno-due anni di coma».

A quel tavolo c’era anche l’Ania. «Noi abbiamo sempre lavorato per cercare di trovare una soluzione per fare sopravvivere il Fondo. Con il contributo delle compagnie», aveva rimarcato Maurizio Cappiello, presidente della commissione distribuzione dell’Ania. «Abbiamo cercato in tutti i modi di trovare soluzioni, di avanzare proposte chiare, e a livello di numeri il nostro piano non era affatto lontano da quello che il commissario ha certificato».

Da quell’incontro sono trascorsi quasi tre mesi. Nella sostanza non è cambiato nulla. La situazione è ancora lungi dall’essere risolta.

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA