Nell’ambito del processo che sta portando l’azienda alla quotazione in Borsa sono stati illustrati i piani futuri che prevedono, tra l’altro, la richiesta di autorizzazione all’Ivass per operare nel ramo Rc auto, attraverso «un’offerta equa e conveniente per i clienti».
L’ingresso di Poste Italiane nel business auto non rappresenta certamente una novità. Da tempo i manager ci stanno lavorando. Ora sembra sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti.
Nell’ambito del percorso di quotazione di Poste Italiane spa in Borsa (il via all’offerta pubblica di vendita di 453 milioni di azioni è stato dato ieri e durerà fino al prossimo 22 ottobre, salvo chiusura anticipata o proroga) l’azienda guidata dall’amministratore delegato Francesco Caio ha avuto modo di illustrare (attraverso il prospetto informativo specifico) i piani da qui ai prossimi anni.
Per quanto riguarda i servizi assicurativi, Poste Italiane ha individuato 5 priorità. Una di queste riguarda proprio il lancio «graduale» del business auto, «sfruttando tecnologia, nuovi servizi e un rapporto stretto con i clienti, attraverso un’offerta equa e conveniente». In questo contesto, l’azienda prevede di «implementare un modello di business caratterizzato da una macchina operativa efficiente, da un modello di servizio multicanale per la clientela e da adeguati presidi tecnici sia in ambito assuntivo, che in ambito liquidativo».
Il piano per l’avvio dell’attività, «a partire dal 2017 con una crescita graduale negli anni successivi, in funzione dell’andamento delle condizioni di mercato e dell’evoluzione del quadro normativo», prevede la presentazione all’Ivass dell’istanza di autorizzazione a operare nel ramo Rc auto. Dunque l’ennesima conferma della discesa in campo di un operatore che certamente influenzerà le quote di mercato dei canali distributivi, che su questo ramo vedono primeggiare nettamente gli agenti.
Le altre priorità di Poste Italiane in ambito assicurativo riguardano la crescita nel risparmio gestito («grazie al rafforzamento e alla diversificazione dell’offerta di prodotti vita e fondi che permetta di dare accesso a forme di investimento garantite e non, anche facendo leva sulla crescita attesa nel risparmio degli italiani. In particolare, Poste Italiane prevede di ampliare la gamma di offerta e crescere nel ramo vita con prodotti non garantiti, multiramo e unit-linked, e nel comparto dei fondi comuni»), il rafforzamento del supporto alla struttura di BancoPosta («e, tramite questa, alla rete del Gruppo nel potenziamento della consulenza pre e post vendita di prodotti di risparmio e assicurativi e nella costruzione di programmi di formazione a favore del personale degli uffici postali»), lo sviluppo dell’offerta di prodotti connessi al welfare (previdenza, assistenza e salute) ed alla protezione in genere («con la finalità di integrare il modello di welfare pubblico, attraverso l’offerta di prodotti modulari e servizi a valore aggiunto alla clientela anche attraverso prodotti telematici innovativi con la possibilità per i clienti di accedere da remoto a tali prodotti attraverso siti web e app mobile») e l’evoluzione della gestione degli impieghi («attraverso la diversificazione degli attivi e l’adeguamento di processi e modelli per rispondere alle nuove condizioni di mercato caratterizzate da bassi tassi di interesse, volatilità dei mercati finanziari e regolamentazioni più stringenti»).
Fabio Sgroi
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