mercoledì 10 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

L’EVOLUZIONE DELL’ORGANICO DEGLI INTERMEDIARI ASSICURATIVI: 9 MERCATI EUROPEI A CONFRONTO

La Germania (50%) e la Spagna (22%) concentrano da sole quasi il 72% dell’organico totale degli agenti recensiti nei 9 paesi studiati (Osservatorio Cgpa Europe), seguite dal mercato italiano e da quello polacco (9%). E i broker…

La seconda edizione dell’Osservatorio europeo sull’intermediazione assicurativa realizzata da Cgpa Europe (compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari assicurativi) in collaborazione con il Monitoring european distribution of insurance (Medi) e con Audencia Nantes, tra le principali scuole superiori di commercio e management in Francia, ha analizzato anche quella che è l’evoluzione dell’organico degli intermediari assicurativi in Europa. In particolare, l’osservatorio riporta la situazione relativa ai dati di 9 mercati dell’Unione Europea: Germania, Italia, Polonia, Spagna, Francia, Portogallo, Belgio, Lussemburgo e Irlanda.

Osservatorio Cgpa - numero degli intermediari iscritti per categoriaFacendo riferimento ai Registri tenuti dalle varie autorità di controllo nazionali, a fine dicembre 2013 il numero di professionisti iscritti come intermediari assicurativi ammonta complessivamente a 868.440, di cui 391.166 agenti (45%), 88.493 broker (10%) e 388.781 nella categoria “altro” (45%) che raggruppa i subagenti e gli intermediari con status particolare (tabella a lato).

La Germania (50%) e la Spagna (22%) concentrano da sole quasi il 72% dell’organico totale degli agenti recensiti nei 9 paesi studiati, seguite dal mercato italiano e da quello polacco (9%). La Francia rappresenta meno del 3% dell’organico totale.

AGENTI TEDESCHI IN ESCLUSIVA – Con circa 197.000 intermediari, la Germania è il mercato europeo che annovera il numero maggiore di agenti. Su questo totale, oltre 80% degli agenti sono legati da un mandato con una compagnia assicurativa: il resto corrisponde ad agenti non esclusivi che hanno ricevuto un’autorizzazione a esercitare rilasciata dalla Camera di Commercio e dell’Industria competente.

Secondo l’osservatorio, «questa presenza numerosa degli agenti in Germania è innanzitutto legata alle dimensioni della popolazione di questo paese, che è il più popolato dell’Unione Europea. Ma è anche e soprattutto dovuta al fatto che, contrariamente ad altri mercati in cui i canali di distribuzione si sono diversificati, in Germania il paesaggio della distribuzione dell’assicurazione continua ad essere ampiamente dominato dalle reti di agenti».

Per quanto riguarda i broker, due paesi da soli concentrano quasi 4/5 dell’organico, di cui il 53% per la Germania e 25% circa per la Francia. «Il peso della Francia», precisa l’osservatorio, «deve tuttavia essere attenuato nella misura in cui una quota importante di broker corrisponde di fatto ad agenti che hanno scelto di esercitare contemporaneamente anche come broker».

IL TREND DEGLI ISCRITTI – L’evoluzione globale dell’organico degli intermediari assicurativi varia da un paese all’altro. Se si escludono la Polonia (+3%), l’Italia (+1,6%, dopo un calo del 3% nel 2012) e, in minor misura, la Francia, in cui il numero di intermediari è rimasto quasi stabile (+0,4%), nel 2013 tutti gli altri mercati si sono orientati al ribasso.

In Lussemburgo il calo degli intermediari è stato maggiore (-10% rispetto al 2012). Questa tendenza prevale anche in Belgio (-4%), in Germania (-3%), in Spagna e in Portogallo (-2%). Tre i motivi principali di questo fenomeno, secondo l’osservatorio: il moltiplicarsi dei canali di distribuzione dei concorrenti, che hanno indotto gli agenti non competitivi a ritirarsi dal mercato, i processi di fusione/acquisizione delle compagnie e l’accresciuto grado di professionalità richiesto agli agenti, molti dei quali non riescono a soddifare gli obblighi.

L’organico dei soli agenti ha registrato negli ultimi anni un’evoluzione negativa, il cui ritmo tende ad accelerare. Tra il 2008 e il 2013, quasi 32.000 agenti sono scomparsi nei 9 mercati, pari a un calo di quasi l’8% in sei anni. Il calo è particolarmente marcato in Belgio (4.000 agenti sono scomparsi tra il 2008 e il 2013, -12%). Il numero di agenti diminuisce anche in Germania, in Spagna e in Italia.

Al contrario degli agenti, cresce il numero dei broker (+17% tra il 2008 e il 2013). Se si esclude il Belgio (-3%), è in Polonia e in Italia che nel 2013 si è registrato l’aumento maggiore del numero di broker, rispettivamente +7% e +5%. Il rialzo è più moderato in Francia (+2%) e in Spagna (+1%), mentre in Germania, l’organico è rimasto quasi stabile rispetto al 2012.

Fabio Sgroi

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