L’associazione che difende i diritti degli utenti e dei consumatori ha aperto il fronte degli indennizzi per restituire ai medici le somme versate negli anni passati, a titolo di premio assicurativo, e per «un equo risarcimento del danno patito per gli abusi posti in essere dalla compagnia».
Dietro la decisione da parte dell’Ivass di vietare, seppur temporaneamente, ad Assicuratrice Milanese la commercializzazione la polizza Rc professionale medico c’è il Codacons.
L’associazione che difende i diritti degli utenti e dei consumatori aveva infatti presentato un esposto all’Ivass attraverso il quale contestava alcune clausole vessatorie inserite nella polizza in questione: nello specifico, fa sapere il Codacons, «la compagnia prevedeva l’annullamento della polizza nel caso in cui l’assicurato non avesse reso note l’esistenza di percezioni, notizie o conoscenze su proprie eventuali responsabilità pregresse. È evidente come, data l’impossibilità di fornire simili dichiarazioni per l’elevato numero di casi trattati nel tempo da un professionista, l’assicurazione potesse usufruire di tale clausola per dimostrare sempre e comunque l’esistenza di un comportamento reticente in capo all’assicurato. Non solo. Attraverso un linguaggio contorto e non trasparente, una clausola prevedeva l’intervento della compagnia solo in caso di raggiungimento del massimale assicurato dalla struttura ospedaliera, ovvero nel caso di fallimento della struttura; pertanto, ritenuto assai improbabile il fallimento di un ospedale, in sostanza la polizza assicurativa non conferiva alcuna copertura ai medici».
Adesso, spiega l’associazione, «si apre il fronte dei risarcimenti. Tutti i medici che hanno stipulato tale polizza, possono avviare le doverose procedure legali per ottenere la restituzione dei soldi pagati alla compagnia Assicuratrice Milanese spa».
Per aderire all’azione è sufficiente seguire le indicazioni riportate sul sito istituzionale del Codacons. L’obiettivo è avviare un’azione «in favore di tutti gli sfortunati medici coinvolti per ottenere il rimborso delle somme versate negli anni passati, a titolo di premio assicurativo, e un equo risarcimento del danno patito per gli abusi posti in essere dalla compagnia».
Fabio Sgroi
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