lunedì 29 Dicembre 2025

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QUASI 90 AGENZIE ASSICURATIVE CHIUSE O RIDIMENSIONATE: L’EX GAAT FA I CONTI E SI INTERROGA: «PERCHE’?»

Roberto Salvi, ex presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro (ora Agenti Generali Italia): «In diversi casi, le soluzioni prospettate dall’agente interessato a questo tipo di operazioni sono state scartate e si è preferito prendere quel portafoglio e accorparlo ad altre realtà, creando quindi agenzie sempre più grandi. Si è scelto di non valorizzare questi portafogli e di non far crescere qualche giovane agente…».

 

Nel lungo comunicato con cui, a un mese dal congresso elettivo di Venezia di fine novembre scorso, Roberto Salvi ha annunciato la sua non ricandidatura alla guida del Gaat – Gruppo agenti di assicurazione Toro (oggi Agenti Generali Italia) dopo 25 anni di presidenza, uno dei punti critici ha riguardato la scomparsa di oltre 80 agenzie del Gaat.

In particolare, ha fatto sapere Salvi attraverso la sua relazione nel corso dell’evento congressuale, «dall’inizio del processo di integrazione in Generali Italia, (10 anni) ben 87 agenzie non esistono più».

Secondo Salvi, le politiche di Generali Italia relative al modello distributivo professionale (di cui fanno parte la maggioranza delle agenzie Gaat) sarebbero «poco mirate» e la stessa compagnia starebbe «trascurando» questo modello. «Si privilegiano, infatti, le agenzie “strutturate” (sostenute da “consistenti” aiuti: incentivazioni e altro), si guarda alla vendita massiva nel vita o nel retail, realizzabile appunto solo con sottoreti di vendita ben strutturate e finanziate», mentre i risultati di quelle agenzie basate invece «sul lavoro personale arduo e prezioso sono considerati quasi con sufficienza: non in linea con il modello di compagnia”».

Un sistema che ha scelto, ha proseguito Salvi, «di indebolire un modello di agenzia storicamente solido e radicato. Generali Italia, tra qualche anno, sono certo che rimpiangerà il valore che ha contribuito a disperdere. Ritengo che non sia una scelta strategica né politica lungimirante, soprattutto considerando la nota (e sistemica) difficoltà nel trovare giovani disposti a intraprendere questo mestiere. Ed è un vero peccato».

Ma che fine hanno fatto queste 87 agenzie? Secondo quanto reso noto da Salvi, 19 sono passate al modello imprenditoriale con sottorete di vendita strutturata, 28 al modello imprenditoriale con sottorete di produttori dipendenti della compagnia, 15 a iscritti Asap (stesso modello del Gaat, vale a dire professionale), 17 sono state accorpate ad altre agenzie Gaat e 8 si è trattato di agenzie con situazioni particolari.

Roberto Salvi

«In diversi casi», ha spiegato Salvi, «le soluzioni prospettate dall’agente interessato a questo tipo di operazioni sono state scartate e si è preferito prendere quel portafoglio e accorparlo ad altre realtà, creando quindi agenzie sempre più grandi. Si è scelto, quindi, di non valorizzare questi portafogli e di non far crescere qualche giovane agente. Mi chiedo se, in sostanza, nei centri dove hanno chiuso le agenzie non ci fosse nessun giovane agente in grado di inserirsi in queste agenzie e magari imparare a fare questo mestiere…».

«Va detto che ci sono casi in cui è stato l’agente, in maniera libera, a prendere un determinato tipo di decisione, ma quasi 90 agenzie chiuse è comunque un numero importante», ha sottolineato Salvi. «Il tema politico rilevante non è che tutto questo sia accaduto, perché certe cose possono succedere anche per effetto del mercato, ma il fatto che la narrativa aziendale sembra non tenere adeguatamente conto che una determinata tipologia di agenzie non viene valorizzata, né riconosciuta per il ruolo che svolge. C’è un numero di agenzie che scompare a vantaggio di altre realtà. Un presidente di gruppo che rappresenta quella dimensione di agenzia, ha il diritto di essere un po’ preoccupato e scontento? Ha il diritto di non essere in linea con le politiche della mandante?».

AGENZIA DI PIOMBINO – Nel corso dell’ultimo congresso del Gaat, che si è tenuto a Venezia qualche settimana fa, si è discusso, fra l’altro, della situazione inerente l’agenzia Gaat di Piombino (Livorno), di cui è titolare l’agente 69enne Antonio Nassi.

Secondo quanto reso noto dal gruppo agenti, l’orientamento della compagnia «è proseguire nello smantellamento delle agenzie professionali, aggiungendo Piombino». L’assemblea di Venezia ha quindi approvato una delibera mirata alla «massima tutela sindacale, con l’obiettivo di salvaguardare un’agenzia che ha dimostrato tra l’altro di essere anche virtuosa».

A oggi, ha fatto sapere il Gaat, su questa agenzia non ci sono novità, con il presidente ad interim Gianni Mezzalira che sta proseguendo il confronto con la compagnia. Gli sviluppi, quindi, «saranno più chiari nei prossimi mesi». Nel mentre, dal congresso di Venezia a oggi, le realtà agenziali chiuse o ridimensionate sono salite a circa 90, ha fatto sapere sempre il Gaat.

Fabio Sgroi

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