Il gruppo bolognese ha previsto nuove variabili tariffarie che tengono conto di nuovi parametri.  

Avere un portafoglio che abbia un mix migliore, più redditizio e meno volatile. È uno degli obiettivi che si è dato il gruppo Unipol a fine piano industriale 2025 – 2027. Una delle leve che il gruppo bolognese intende utilizzare è l’ingegneria di prodotto.

«Essere più capaci dei nostri concorrenti di tariffare e assumere con più precisione è la chiave per essere più competitivi sui rischi migliori e meno competitivi su quelli peggiori. Questo naturalmente determina un risultato industriale migliore rispetto agli altri», ha osservato Enrico San Pietro, insurance general manager del gruppo Unipol.

Prendiamo per esempio la linea di business property. Il miglioramento di pricing e underwriting passa anche attraverso una maggiore granularità e nuovi livelli di controlli. L’analisi delle perizie sinistri riferiti agli eventi atmosferici fa leva sull’intelligenza artificiale, così come le basi dati saranno arricchite tramite data base esterni. E tra i fattori abilitanti ci sono anche le mappe sulla rischiosità. Unipol, in questo modo, ha previsto l’introduzione di nuove variabili tariffarie e nuovi livelli di garanzie e di controlli.

Nel primo caso vengono considerati la presenza di piani interrati, l’area in metri quadri di pannelli fotovoltaici, il rapporto tra l’area pannelli fotovoltaici e il tetto, i parametri legati al territorio. Saranno varati nuovi livelli di franchigie e massimali e si terrà in considerazione, tra l’altro, della caduta alberi.

Tutto questo, secondo i piani di Unipol, porterà a un migliore pricing e selezione del rischio in particolare per la nuova produzione, l’aumento della precisione nella gestione del portafoglio e il miglioramento della redditività prospettica del portafoglio. (fs)

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