Le impugnazioni erano state proposte da un ex agente assicurativo.

Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio non ha respinto solo il ricorso presentato dalla società Gafemar srl. Nel bollettino Ivass di ottobre scorso è riportato anche l’esito del ricorso (non andato a buon fine) proposto da Luca Faillace, che della Gafemar era il responsabile dell’attività di intermediazione.
In particolare, la sentenza del Tar del Lazio, sezione II ter dell’11 aprile 2023 n. 06255, Registro Generale 2520/2021 fa riferimento alla richiesta di annullamento dell’ordinanza Ivass n. 349/2021 del 4 gennaio 2021, relativa anche in questo caso alla sanzione disciplinare del richiamo.
L’Ivass aveva comminato a Faillace la sanzione disciplinare del richiamo contestando tre violazioni: il mancato rispetto dell’obbligo di separazione patrimoniale, il mancato rispetto delle regole di comportamento e per la mancata conservazione della documentazione contrattuale e precontrattuale relativamente a polizze ramo vita. A nulla è valso il ricorso di Faillace, che aveva impugnato l’ordinanza deducendo “plurime censure di violazione di legge e di eccesso di potere”.
Il Tar del Lazio, inoltre, ha ritenuto “improcedibile” (con sentenza del 25 marzo 2024 numero 5872/2024, Registro Generale 12095/2023) il ricorso presentato dallo stesso Faillace per l’annullamento del provvedimento numero 161085 emesso il 3 luglio 2023, recante la sanzione disciplinare della radiazione(per mancato rispetto delle regole di comportamento). Anche in questo caso ne ha dato notizia il bollettino Ivass di ottobre scorso. (fs)
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