venerdì 05 Dicembre 2025

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DECONTRIBUZIONE SUD E GIOVANI: AGENTI ASSICURATIVI ESCLUSI DALLA MISURA? LO SNA PROMETTE BATTAGLIA AL GOVERNO

Nella giornata di ieri il Sindacato nazionale agenti ha inviato una “dura” lettera al ministro del Lavoro e delle politiche sociali Elvira Calderone.   

La sede del Sindacato nazionale agenti a Milano

Nella giornata di ieri, il Sindacato nazionale agenti ha inviato una lettera dai forti toni polemici a Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle politiche sociali (e per conoscenza, fra l’altro, al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni) attraverso la quale ha espresso «la più ferma indignazione per quanto accaduto in merito all’emendamento alla Legge di Bilancio n. 36.0.21, segnalato da “Azione”, riguardante le misure di decontribuzione “Sud” e “Giovani” per gli agenti assicurativi». Questi ultimi, secondo quanto ha sottolineato lo Sna, sarebbero esclusi da queste agevolazioni per il prossimo anno.

«Dopo le rassicurazioni formali fornite dal Ministero del Lavoro e dopo l’impegno pubblico da Lei (Calderone, ndr) assunto in sede parlamentare, apprendere oggi (ieri, ndr) del parere negativo del Governo – confermato dal capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero e motivato da un intervento del Mef – rappresenta un fatto grave e inaccettabile», si legge nella lettera a firma di Claudio Demozzi, presidente dello Sna.

La categoria agenziale, che opera da anni in un contesto normativo «incerto e spesso penalizzante», si trova ora di fronte «all’ennesimo arretramento, con conseguenze pesanti non solo per migliaia di agenti, ma per l’intero tessuto economico con risvolti occupazionali non indifferenti, specie nel Mezzogiorno. È incomprensibile e intollerabile», ha continuato Demozzi, «che il Governo scelga di disattendere un impegno già annunciato, lasciando irrisolta una vicenda che, a seguito di nostra iniziativa, è stata chiarita da tempo in sede europea, e che distingue nettamente il ruolo dell’agente da quello delle compagnie di assicurazione».

Lo Sna ha manifestato «sconcerto per il venir meno alla parola data e condanna con forza un comportamento che rischia di minare il rapporto di fiducia tra istituzioni e agenti di assicurazione. Ci attendiamo un immediato cambio di rotta, con la rapida reintroduzione e approvazione della norma di interpretazione autentica necessaria a ristabilire giustizia e coerenza».

Demozzi ha fatto sapere che, «in difetto», il sindacato «si riserva di stigmatizzare pubblicamente in modo ancora più deciso l’atteggiamento del Ministero e del Governo e di attivare tutte le azioni legali e istituzionali disponibili, incluse le procedure di ricorso presso la Corte di Giustizia Europea e ogni altra sede competente, per tutelare i diritti degli agenti assicurativi italiani e impedire discriminazioni ingiustificate rispetto ad altri operatori economici». (fs)

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