Per l’ex presidente del Comitato dei Gruppi aziendali agenti in seno a Sna, «tutti gli sforzi dovrebbero essere indirizzati ad aumentare l’aggregazione e la consapevolezza degli agenti. Basta cercare solamente la condivisione delle istituzioni o dei manager».
«Bisogna immediatamente costituire un comitato di emergenza che veda allo stesso tavolo tutti i rappresentanti della categoria, e chi si rifiuta se ne assume pubblicamente la responsabilità. Se si vogliono salvaguardare i propri iscritti dobbiamo tutti riflettere con umiltà su quanto accaduto negli ultimi anni e trovare tutti insieme i motivi che uniscono, rimandando ad altri momenti le critiche su cosa hanno sbagliato gli altri». Tonino Rosato (nella foto), ex co-presidente dell’Associazione Agenti Allianz ed ex presidente del Comitato dei Gruppi aziendali in seno allo Sna, interviene dopo l’ennesimo suicidio di un agente di assicurazione avvenuto nei giorni scorsi.
Il riferimento è al suicidio di Marco Canciani, agente assicurativo milanese di 51 anni di Zurich. L’uomo, che lavorava presso i punti vendita di Barlassina e di Meda (provincia di Monza e Brianza) era scomparso lo scorso 8 luglio ed è stato ritrovato privo di vita la sera del 14 luglio scorso. Canciani si è impiccato all’interno di una casetta dell’Anas a Mandello, nel lecchese. Stando a quanto raccontato dalla moglie, Canciani versava in gravi difficoltà economiche. Almeno questo è quello che hanno scritto i media locali.
Rosato, attraverso il suo profilo di Facebook, ha sottolineato che «troppe persone fanno finta di ignorare la realtà o sperano di trarre benefici individuali dalle disgrazie altrui (dimenticando che quando si elimina l’ultimo della fila il penultimo diventa ultimo e cosi via. …). Chi ha la responsabilità di rappresentanza deve smetterla di cercare di affermare le proprie verità senza cercare di unire la categoria, per poi condividere la strategia indispensabile alla difesa del ruolo dei propri iscritti. Il confronto (non il dialogo) con le compagnie e con chi le rappresenta dovrebbe avvenire in modo pragmatico, una volta fissate le linee guida inderogabili».
Per l’agente di Fontana Liri (Frosinone) «dare l’esempio spetta a chi ha l’onere della rappresentanza. Basta cercare solamente la condivisione delle istituzioni o dei manager; tutti gli sforzi dovrebbero essere indirizzati ad aumentare l’aggregazione e la consapevolezza degli agenti».
Fabio Sgroi
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