sabato 18 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

IL SETTORE ASSICURATIVO ITALIANO? «IL CARICO FISCALE E’ PIU’ ONEROSO RISPETTO AD ALTRI PAESI. E CIO’ PORTA A UN MINORE APPEAL DEI PRODOTTI…»

Lo ha sottolineato Giovanni Liverani, presidente dell’Ania: «Le compagnie assicurative versano quasi 12 miliardi all’anno nelle casse dello Stato, anche in ragione di un’addizionale Irap specifica per il settore e di una tassazione gravante sui premi che nell’ordinamento nazionale è generalmente superiore a quella in vigore negli altri paesi europei».

Giovanni Liverani 

Il settore assicurativo italiano? È uno dei principali contribuenti dello Stato, nonché sostituto di imposta per il prelievo di alcuni importanti tributi. Lo ha ricordato Giovanni Liverani, presidente dell’Ania, in una recente audizione in Senato.

Con riferimento al totale delle imposte dirette e indirette, ha fatto notare Liverani, le compagnie assicurative versano «quasi 12 miliardi all’anno nelle casse dello Stato, anche in ragione di un’addizionale Irap specifica per il settore e di una tassazione gravante sui premi che nell’ordinamento nazionale è generalmente superiore a quella in vigore negli altri paesi europei».

La presenza di un carico fiscale più oneroso rispetto ad altri paesi sull’attività assicurativa si traduce, inevitabilmente, secondo il presidente dell’Ania, «in un minore appeal dei prodotti assicurativi: le imposte, infatti, danno luogo a un corrispondente aumento del costo della copertura assicurativa, con una ripercussione negativa in termini di minore domanda assicurativa».

Liverani, inoltre, ha ricordato come sul carico fiscale complessivamente gravante sul risparmio investito nelle imprese di assicurazione incida «l’imposta sulle riserve matematiche dei rami vita. Si tratta di un prelievo che rappresenta una vera e propria peculiarità del settore assicurativo italiano e colpisce, ormai da oltre un ventennio, con cadenza annuale, lo stock delle riserve matematiche esistenti nei bilanci delle compagnie; l’ammontare complessivo di questa imposta raggiunge quasi i 10 miliardi». Infine, con la passata legge di bilancio è stato richiesto alle compagnie «di anticipare anno per anno per conto del cliente l’imposta di bollo, accumulando un credito infruttifero nei confronti degli assicurati, stimabile per il solo 2025 in circa 2,5 miliardi». (fs)

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