Il ceo di Europ Assistance Italia analizza i diversi spunti che ha lasciato questo 2020 e i nuovi stimoli che «saranno destinati a restare anche in futuro».
«Il 2020? Per quanto odiato da molti, non ci lascia a corto di spunti, anzi ha dato spazio a numerose riflessioni». E una di queste riguarda il ruolo delle assicurazioni, «soprattutto per chi come noi si occupa di assistenza». Fabio Carsenzuola, chief executive officer di Europ Assistance Italia, attraverso un post sul proprio profilo Linkedin, ha voluto esprimere la propria opinione sui nuovi “stimoli” nati quest’anno e che «saranno destinati a restare anche in futuro».
Secondo Carsenzuola, «le tante difficoltà che stiamo affrontando ci hanno fatto comprendere quanto sia importante avere un aiuto concreto nel momento del bisogno», perché l’assicurazione oggi «non è più un’incombenza che il cliente vuole risolvere il prima possibile e al prezzo migliore, ma è una garanzia di supporto in ogni momento della vita. La rinnovata consapevolezza dei rischi che ciascuno di noi ha sperimentato porta a vedere una compagnia assicurativa come un alleato importante della serenità. Dal canto nostro dobbiamo essere capaci di rispondere appieno a questi nuovi ed elevati standard».
Anche Europ Assistance, compagnia del gruppo Generali specializzata nell’assistenza, è stata direttamente coinvolta in tutte le complessità del 2020. «Per non far mancare i nostri servizi c’è stato anzitutto bisogno di uno sforzo da parte nostra nel riorganizzare il lavoro rapidamente», ha ricordato Carsenzuola. «Il lavoro da remoto ci ha permesso di continuare ad assistere i nostri clienti senza soluzione di continuità. Una parte di lavoro, per esempio il soccorso stradale con il carro attrezzi, non poteva essere svolta da casa, quindi abbiamo fatto i salti mortali per dotare ogni persona dei dispositivi di protezione individuale. Tutto il resto andava fatto a distanza. Una delle caratteristiche principali di questo periodo è infatti il digitale, uno strumento che era già entrato nelle nostre vite lavorative ed è stato essenziale per rimanere raggiungibili dai nostri clienti».
Il ceo di Europ Assistance si è soffermato su due aspetti. Innanzitutto la stessa digitalizzazione. «Non è una novità, ne parliamo da tanto, ma se prima il digitale era una opzione tra le altre limitata ad ambiti ben precisi e semplici (penso ad esempio all’assistenza stradale), in altri è diventata protagonista inaspettata, come nel ramo salute. I risultati numericamente importanti che abbiamo ottenuto nei video consulti medici, mi dice che negli anni passati abbiamo puntato sul cavallo giusto e che questo servizio ha superato le diffidenze iniziali diventando una possibilità concreta».
L’altro aspetto riguarda i prodotti. «Nel 2021 e negli altri anni a venire si continuerà a parlare di personalizzazione, i prodotti assicurativi devono essere sempre più disegnati sulle esigenze del cliente», ha affermato Carsenzuola. «Penso alla mobilità: abbiamo lavorato per spostare la tutela dal mezzo alla persona perché ognuno di noi negli spostamenti quotidiani difficilmente usa un solo veicolo, ma un mix di possibilità tra mezzi di proprietà, pubblici e tutti gli altri che la smart mobility mette a disposizione. Sul fronte viaggi, quando ripartiranno a pieno regime, saremo chiamati a un super lavoro. Abbiamo imparato purtroppo sulla nostra pelle come gli imprevisti siano sempre possibili, non è detto che arrivino solo durante i viaggi negli angoli sperduti del mondo, ma anche per brevi spostamenti. Quando torneremo a viaggiare vorremo farlo sempre più protetti: prenderemo le precauzioni necessarie e sarà più comune accendere una polizza viaggi».
Infine una riflessione sull’ambito salute, che per il manager non solo «è quello che vedrà i maggiori cambiamenti, ma possiamo dire che assorbirà tutte le nuove tendenze viste fin qui. I prodotti dovranno essere sempre più personalizzati, accessibili e digitali. Soprattutto la digitalizzazione sarà la novità più dirompente. È un po’ l’ultimo tabù che la pandemia ha fatto crollare: abbiamo visto che funziona anche per la sanità. A partire dal video consulto, passando dai farmaci acquistati on line e spediti a casa fino a tutta una serie di altri fronti che la telemedicina è pronta a implementare. Come compagnia che guarda al futuro dobbiamo pensare di essere all’avanguardia in questo ambito e offrire in fretta ai nostri clienti soluzioni innovative, semplici e immediate che saranno comuni solo negli anni a venire».
Fabio Sgroi
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