lunedì 08 Settembre 2025

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I VANTAGGI DELLA SCATOLA NERA NELLE AUTO? «E’ UNA REALTA’ MISTIFICATA. VI SPIEGO PERCHE’…»

Per Luigi Cipriano, presidente dell’Associazione nazionale esperti infortunistica stradale, le spese per la disinstallazione del dispositivo sono maggiori degli sconti applicati dalle compagnie al momento della stipula del contratto. Falsa anche la notizia che le black box siano in grado di misurare la forza lesiva trasmessa agli occupanti. E c’è anche un problema di privacy…

 

Luigi Cipriano 2Quella dei vantaggi procurati dall’istallazione della scatola nera nelle auto è solo «una realtà mistificata». L’Associazione nazionale esperti infortunistica stradale (Aneis) dice la sua in merito alla diffusione di questa tipologia di dispositivi elettronici in Italia (i dati dell’Ania parlano di 3 milioni di apparecchiature istallate alla fine del 2014). Un successo che, secondo l’Aneis, «è sconosciuto in altri Paesi della Comunità Europea».

«Corre l’obbligo di evidenziare che, se le spese di installazione del dispositivo elettronico sono a carico della compagnia di assicurazione, le spese di disinstallazione della medesima apparecchiatura sono invece a carico dell’assicurato, e il relativo costo (85 euro + Iva, per esempio nel contratto con Tua Assicurazioni e Octo Telematics Italia srl) è maggiore dello sconto applicato al momento della sottoscrizione della polizza di Rc auto», sottolinea Luigi Cipriano (nella foto), presidente di Aneis.

Per l’associazione c’è anche un problema di violazione della privacy, che comporterà l’aumento del rischio di contestazioni, «posto che la scatola nera rileva sempre la posizione e i movimenti del veicolo e del suo conducente».

Ma Cipriano va oltre: «Ai dispositivi già installati sui veicoli sono state attribuite capacità assai discutibili, prima fra tutte quella di verificare l’efficienza o l’idoneità lesiva degli urti, ovvero la capacità di verificare se gli urti che si sono concretizzati fra i veicoli coinvolti siano stati effettivamente così violenti da causare lesioni agli occupanti. Nulla è più lontano dal vero, posto che le apparecchiature elettroniche al momento in uso misurano solo approssimativamente la forza applicata sui veicoli coinvolti mentre, allo stato, non sono in grado di misurare quanta forza lesiva venga trasmessa agli occupanti». Insomma, un intervento deciso, quello di Aneis, che certamente farà discutere…

Fabio Sgroi

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