mercoledì 22 Ottobre 2025

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UNIPOL GRUPPO: I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2017

Il piano di ristrutturazione del comparto bancario pesa sui conti. Raccolta diretta assicurativa in calo (da 8,4 miliardi a 6,3 miliardi in un anno). Premi danni a +0,4%, vita a -47,7%.   

Il piano di ristrutturazione del comparto bancario ha pesato significativamente sui conti di Unipol Gruppo in questo primo semestre 2017. Il gruppo, infatti, ha registrato un risultato netto consolidato di -390 milioni di euro. In pratica, il piano di ristrutturazione del comparto bancario ha determinato un effetto economico negativo per 780 milioni di euro sui conti semestrali.

Escludendo gli effetti delle rettifiche su crediti del comparto bancario, però, il risultato netto consolidato è stato pari a 390 milioni di euro (contro i 276 milioni realizzati nel primo semestre 2016).

Il risultato ante imposte del comparto assicurativo è stato pari a 580 milioni di euro (+25,8% rispetto al primo semestre 2016). A questo risultato hanno contribuito il settore danni per 368 milioni di euro (+37,1%) e il vita per 212 milioni di euro (+9,9%). Nel semestre la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si è attestata a 6,33 miliardi di euro (8,41 milioni di euro al 30 giugno 2016).

DANNI –  La raccolta diretta danni è stata pari a 4,02 miliardi di euro (+0,4%), con un contributo del gruppo UnipolSai per 3,67 miliardi di euro (-0,3%) e delle altre compagnie direttamente controllate (UniSalute, Linear e Arca Assicurazioni) per 353 milioni di euro (+8,3%). In particolare, UniSalute ha raccolto premi per 210 milioni di euro (+6,4%). La raccolta dei premi auto è stata pari a 2,17 miliardi di euro (-2,6%), mentre quella non auto ha registrato una crescita a 1,85 miliardi di euro (+4,1%) grazie al business legato al segmento persone. Unipol Gruppo ha registrato un combined ratio (lavoro diretto) del 95,3% rispetto al 94,7% dello stesso periodo del 2016.

Il loss ratio (rapporto fra sinistri e premi danni) si è attestato a 68,1% (67,6% al 30 giugno 2016). L’expense ratio (rapporto fra spese di gestione e premi danni calcolato sui premi di competenza) è stato pari a 27,2% rispetto al 27% dello stesso periodo del 2016. Il risultato ante imposte del settore è stato positivo per 368 milioni di euro (268 milioni nei primi sei mesi del 2016).

VITA – Il gruppo ha confermato la scelta strategica di limitare i flussi di prodotti tradizionali con rendimento legato alle gestioni separate e di orientare l’offerta da parte delle reti di vendita su prodotti multiramo e linked. Nel primo semestre 2016 la raccolta diretta vita, pari a 2,30 miliardi di euro, ha registrato pertanto una contrazione del 47,7%. UnipolSai, principale compagnia del gruppo, ha realizzato una raccolta diretta pari a 1,41 miliardi di euro (-11,1%). Nell’ambito del canale della bancassicurazione, il gruppo Arca Vita ha realizzato una raccolta diretta per 370 milioni di euro, mentre il gruppo Popolare Vita ha segnato una raccolta pari a 456 milioni di euro.

Questi risultati, ha spiegato Unipol, «sono imputabili principalmente alla prossima chiusura del rapporto con Popolare Vita, mentre per il Gruppo Arca si è rilevata una contrazione del portafoglio che aveva registrato una produzione anomala nel corso del 2016 e non replicabile nel 2017». Il risultato ante imposte del settore è stato positivo per 212 milioni di euro (193 milioni nel corrispondente periodo del 2016).

SETTORE BANCARIO –  La raccolta diretta si è attestata a 10,5 miliardi di euro (-0,4% rispetto al 31 dicembre 2016). Gli impieghi verso la clientela sono ammontati a 7,76 miliardi di euro (-9,4% rispetto al 31 dicembre 2016). Il risultato ante imposte è stato negativo per 940 milioni di euro, dopo avere rilevato rettifiche nette di valore su crediti ed altre attività finanziarie per 962 milioni di euro, di cui 945 milioni derivanti dall’operazione di ristrutturazione del comparto bancario. Le rettifiche su crediti, come previsto nel piano di ristrutturazione del comparto bancario, hanno portato il coverage complessivo dei crediti deteriorati «a livelli di eccellenza nel sistema bancario italiano, innalzandolo all‘80% per le sofferenze, al 40% per gli unlikely to pay e al 70,4% per i crediti deteriorati complessivi».

ALTRI SETTORI –  Nell’immobiliare il risultato ante imposte del settore è stato negativo per 17 milioni di euro (-10 milioni al 30 giugno 2016), mentre in quello holding e altre attività il risultato ante imposte è stato negativo per 139 milioni di euro (-58 milioni nel primo semestre 2016) e ha scontato, tra gli altri, «gli effetti negativi per 105 milioni di euro relativi alla risoluzione dell’accordo di indennizzo con la controllata Unipol Banca».

GESTIONE FINANZIARIA E SITUAZIONE PATRIMONIALE – La redditività lorda del portafoglio degli investimenti finanziari assicurativi, ha ottenuto un rendimento pari al 3,9% degli asset investiti (3,6% nel primo semestre 2016), di cui il 3,5% relativo alla componente di cedole e dividendi. Al 30 giugno 2017 il patrimonio netto è ammontato a 7,18 miliardi di euro (8,13 miliardi al 31 dicembre 2016) di cui 5,05 miliardi di pertinenza del gruppo. L’indice di solvibilità, calcolato secondo la normativa Solvency II (standard formula con l’utilizzo di Usp – Undertaking Specific Parameters), al 30 giugno 2017, ha visto un rapporto tra fondi propri e capitale richiesto pari al 133%, rispetto al 141% del 31 dicembre 2016 per gli effetti derivanti dal piano di ristrutturazione del comparto bancario.

Il Solvency Ratio consolidato di Unipol Gruppo basato sul Capitale Economico è stato pari a 153% (161% al 31 dicembre 2016). (fs)

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