Raggiunti i 4,83 miliardi di euro. La raccolta premi lorda ha superato i 70 miliardi, in calo del 3,9% rispetto al 2015 (danni a +2,1%, vita a -6,3%). Combined ratio in uteriore miglioramento (92,5%). Utile netto a +2,5%. Cresce (+11,1%) il dividendo per azione.
Il consiglio di amministrazione di Generali ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio della capogruppo relativo al 2016. Il risultato operativo di gruppo ha registrato la miglior performance di sempre, raggiungendo i 4,83 miliardi di euro (+0,9% rispetto ai 4,78 miliardi nel 2015) grazie all’incremento del segmento vita (+5,5%) e danni (+2,9%). Il Roe operativo, principale target di redditività, si è attestato al 13,5% (14% nel 2015), confermando per il terzo anno consecutivo il raggiungimento dell’obiettivo strategico (percentuale superiore al 13%). L’utile netto è aumentato a 2,08 miliardi (+2,5% rispetto al 2015). Per quanto riguarda la produzione, i premi complessivi sono ammontati a 70,51 miliardi di euro (-3,9%).
SETTORE VITA – I premi vita sono aumentati a 49,73 miliardi di euro (-6,3% a fine 2015), a seguito dell’approccio «sempre più disciplinato nell’offerta perseguito in tutti i paesi di operatività», ha spiegato il Gruppo. Con riferimento alle linee di business è proseguito il «pianificato» calo nei prodotti risparmio (-5,7%), attuato attraverso «azioni di ribilanciamento della raccolta verso prodotti con migliori caratteristiche in termini di ritorno rispetto al rischio». La raccolta unit linked (-10,9%) è risultata in ripresa rispetto al semestre, mentre i prodotti puro rischio e malattia hanno segnato un -2,8%; il calo registrato in Germania (-12,4%) è derivato da un andamento positivo occorso nel 2015 nelle linee malattia.
La raccolta netta vita (la differenza tra i premi incassati e le uscite per pagamenti e riscatti) ha toccato quota 12,05 miliardi di euro (-18,5%), al di sopra della media dell’ultimo quinquennio. L’andamento 2016 riflette in particolare il calo registrato in Germania, Francia e Italia «per le politiche di sottoscrizione maggiormente selettive nei prodotti risparmio, interessati tra l’altro da una profonda revisione dell’offerta per adeguarla anche all’attuale contesto di bassi tassi di interesse». È proseguito invece il trend positivo in Asia, la cui raccolta netta è cresciuta del 40,7%. La nuova produzione in termini di Ape si è attestata a 4,84 miliardi di euro (-6,6%) e ha risentito della contrazione dei premi unici (-13,4%) osservata in tutti i principali mercati a eccezione dell’Asia (+47,8%). Stabili i premi annui (-0,5%), grazie alla crescita in Francia (+10,2%) e Asia (+34,3%).
Con riferimento alle linee di business è migliorata la produzione dei prodotti di rischio (+12,4%), principalmente grazie a Francia (+21,7%) e Asia (+72%). La volatilità dei mercati ha influito sul business unit linked (-11,3%) in tutte le principali aree di operatività, mentre la flessione del business risparmio (-9,7%) è da ricondurre «sia alla sfavorevole situazione finanziaria sia alle azioni del Gruppo volte a una prudente gestione delle garanzie offerte». Il valore della nuova produzione (Nbv) ha segnato un miglioramento (+14,6%) a 1,25 miliardi di euro. È cresciuta anche la redditività (Nbm) di 4,8 punti percentuali raggiungendo il 25,9% (21% nel 2015). Il risultato operativo del segmento vita è cresciuto a quasi 3,13 miliardi di euro (+5,5%), grazie in particolare all’incremento del margine tecnico (+2%); margine finanziario a -7,7%.
SETTORE DANNI – Nel segmento danni i premi sono aumentati del 2,1% a 20,78 miliardi di euro, grazie alla crescita registrata sia nel comparto auto (+4,3% complessivamente, +17,8% in Spagna, +7,1% Paesi Cee, +2,3% in Germania, +43,4% in Argentina), sia nel non auto (+0,5%).
Il risultato operativo ha segnato una crescita a 2,04 miliardi di euro (+2,9%), trainato dal risultato tecnico (+15%), comprensivo anche dell’impatto di sinistri catastrofali per circa 295 milioni di euro (313 milioni a fine 2015), derivanti principalmente dalle tempeste e inondazioni in Francia e Germania, tra maggio e giugno, e dai terremoti che hanno colpito il centro Italia in agosto e ottobre. Il combined ratio è migliorato a 92,5% (-0,7 punti percentuali), grazie al calo del loss ratio (-0,8 punti percentuali). Si è evidenziato anche un incremento della sinistralità corrente non catastrofale (+0,4 punti percentuali) per effetto del peggioramento nel settore non auto e un impatto derivante dai sinistri catastrofali pari a 1,5 punti percentuali. Il Gruppo Generali ha mantenuto una «prudente» politica di riservazione, confermata dal reserving ratio stabile al 155%. I Paesi Cee hanno registrato il miglior combined ratio a livello di Gruppo attestandosi a 89,5% (-0,6 punti percentuali) grazie al contenimento dell’expense ratio (-1,3 punti percentuali), legata a politiche di riduzione costi.
SETTORE HOLDING E ALTRE ATTIVITA’ – Il segmento Holding e altre attività comprende le attività esercitate dalle compagnie del Gruppo nel settore bancario e del risparmio gestito, i costi sostenuti nell’attività di direzione e coordinamento e di finanziamento del business, nonché le ulteriori attività che il Gruppo considera accessorie rispetto alle attività core assicurative.
Il risultato operativo del segmento holding e altre attività si è attestato a -91 milioni di euro, in calo rispetto ai 59 milioni di euro del 31 dicembre 2015. Questo andamento è stato principalmente determinato della performance del segmento finanziario, «in particolare per effetto dei minori risultati di Banca Generali, a causa delle minori performance fee, nonché dai minori profitti di realizzo su settore immobiliare nel segmento Altre Attività». Le masse di terzi gestite da società bancarie e da società di gestione del risparmio del Gruppo si sono attestate a 54,87 miliardi di euro (+23,8%). I costi operativi di holding hanno toccato quota -459 milioni di euro (-429 milioni nel 2015).
SITUAZIONE PATRIMONIALE E DIVIDENDI – Il patrimonio netto ha segnato una crescita del 4,2% a 24,5 miliardi. Il Regulatory Solvency Ratio (che rappresenta la visione regolamentare del capitale di gruppo e considera l’utilizzo del modello interno alle compagnie per le quali è stata ottenuta l’approvazione dall’Ivass e per le restanti compagnie l’applicazione della Standard Formula, includendo nel calcolo anche il dividendo proposto) si è attestato a 177% (+6 punti percentuali). L’Economic solvency ratio del gruppo (che rappresenta la visione economica del capitale di gruppo ed è calcolato applicando il modello interno all’intero perimetro e dopo aver incluso anche il dividendo proposto) si è mantenuto a 194% ( – 8 punti percentuali).
Infine, il Net operating cash è aumentato del 13% a 1,9 miliardi di euro, raggiungendio i 3,5 miliardi cumulativi a fine 2016. L’obiettivo è superare i 7 miliardi entro il 2018. Il dividendo per azione che sarà proposto alla prossima assemblea degli azionisti è di 0,80 euro in aumento di 0,08 centesimi di euro per azione (+11,1%) rispetto all’anno precedente. Il payout ratio si è attestato al 60% dal 55,3% del 2015. Il dividendo complessivo relativo alle azioni in circolazione è pari a 1.249 milioni di euro. Il dividendo sarà in pagamento dal 24 maggio 2017 con data di legittimazione a percepire il dividendo il 23 maggio 2017 e stacco cedola a partire dal 22 maggio 2017. (fs)
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