L’amministratore delegato della compagnia è soddisfatto dei risultati raggiunti l’anno scorso. In particolare, l’apporto degli agenti è stato significativo nell’ultima parte dell’anno nella raccolta premi danni, e nella distribuzione delle polizze vita Tcm.
«Abbiamo protetto il portafoglio clienti dei nostri agenti». A dirlo è Klaus-Peter Roehler (nella foto), amministratore delegato di Allianz Italia, commentando i risultati del 2016 della compagnia. «Un anno nel quale abbiamo raggiunto ancora risultati molto positivi, contribuendo a generare valore per il nostro gruppo. Abbiamo operato in un contesto di mercato molto sfidante, proseguendo con successo nella trasformazione del modello agenziale. Grazie alla digitalizzazione, gli agenti Allianz, vero pilastro della nostra strategia distributiva, possono essere più efficacemente vicini ai clienti, focalizzandosi sul valore aggiunto della propria competenza consulenziale».
Il numero uno di Allianz in Italia ha anche rimarcato la capacità della compagnia «di saper leggere in anticipo le dinamiche sociologiche, di innovazione e di mercato, unitamente ad una fortissima identità del brand e della rete dei nostri agenti, nonché all’eccellenza tecnica», tutti fattori che sono stati determinanti per «creare le condizioni per una performance 2016 di rilievo. Tali asset rappresentano anche le direttrici della nostra crescita, soprattutto nei segmenti più promettenti come i rami danni non auto e il telematico nell’auto, e nel business vita con prodotti a basso assorbimento di capitale».
A proposito del comparto danni, la raccolta è migliorata nell’ultima parte del 2016 «per effetto delle significative performance registrate nell’ultimo trimestre, grazie alle numerose iniziative commerciali a supporto della rete agenziale», mentre nel vita il contributo del canale agenti è stato «significativo» in particolare nel settore delle polizze vita temporanee caso morte, con premi di nuova produzione individuale in aumento del 32,2% e una quota di mercato salita dal 15% a fine 2015 al 17,8% a dicembre 2016.
Fabio Sgroi
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