Gli obiettivi mirano, fra l’altro, a una raccolta premi danni da lavoro diretto pari a 8,3 miliardi di euro nel 2018 (+1,6% medio annuo rispetto ai 7,9 miliardi del 2015), a un combined ratio medio nel triennio pari al 95,5%, a una raccolta vita di 7,3 miliardi di euro nel 2018 e a un utile netto consolidato cumulato nel triennio compreso tra 1,5 e 1,7 miliardi di euro.
Il Gruppo Unipol ha presentato ieri, presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano, il piano industriale per il triennio 2016-2018. Dopo l’introduzione di Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol Gruppo Finanziario, è toccato a Carlo Cimbri, amministratore delegato e group ceo di Ugf , snocciolare i numeri di questo nuovo piano. Che ha degli obiettivi ben precisi: una raccolta premi danni da lavoro diretto pari a 8,3 miliardi di euro nel 2018 (+1,6% medio annuo rispetto ai 7,9 miliardi del 2015), di cui il 54% auto e il 46% non auto; un combined ratio medio nel triennio 2016-2018, al netto della riassicurazione, pari al 95,5%; una raccolta vita pari a 7,3 miliardi di euro nel 2018; un utile netto consolidato cumulato nel triennio 2016-2018, al lordo di terzi, compreso tra 1,5 e 1,7 miliardi di euro; dividendi cumulati nel triennio per circa 400 milioni di euro; Solvency II ratio consolidato nel 2016-2018 compreso tra il 120% e il 160%.
Il piano industriale, sviluppato sulla base «dell’attuale perimetro del Gruppo», intende «garantire una redditività sostenibile nel tempo attraverso un programma di azioni tese a rafforzare la posizione di leadership del Gruppo Unipol sul mercato assicurativo italiano. Le azioni di razionalizzazione dei costi previste dal piano porteranno a un cost saving che, complessivamente per il gruppo Unipol, è quantificato in circa 110 milioni di euro nel 2018, pari a una riduzione di circa il 10% rispetto ai costi totali del 2015, che contribuiranno in parte al finanziamento delle iniziative del piano industriale con investimenti per circa 300 milioni di euro». Il piano è sviluppato su quattro principali direttrici:
– “OFFERTA INNOVATIVA E DISTINTIVA” – Nel settore danni e in particolare nell’auto, il gruppo Unipol intende incrementare il portafoglio di circa 500.000 nuovi clienti entro il 2018, anche attraverso l’ampliamento dei servizi di riparazione (Auto Presto&Bene, MyGlass) e assistenza. Inoltre, intende estendere al comparto non auto (in particolare casa, commercio, Pmi) il suo know how nella telematica e nei servizi assicurativi, con un obiettivo di crescita della raccolta dell’8% sui segmenti retail e Pmi al 2018. Il gruppo punta molto sulla telematica come leva strategica di personalizzazione e di relazione con il cliente. In particolare, nel comparto auto è previsto l’incremento dell’incidenza delle black box installate sul portafoglio auto dall’attuale 30% a circa il 45% del 2018, con l’obiettivo di conseguire un beneficio cumulato di circa 50 milioni di euro sui costi di liquidazione dei sinistri nel triennio. AlfaEvolution Technology, società del Gruppo costituita ad hoc, supporterà con un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro, l’evoluzione telematica, centralizzando internamente il modello di servizio e le competenze.
Nell’ambito della protezione dei bisogni di salute, è prevista l’evoluzione dell’integrazione del modello specialistico di UniSalute con la rete agenziale e bancaria, anche attraverso nuove partnership con il settore pubblico e l’ampliamento dei servizi di assistenza domiciliare e alla persona, con l’obiettivo di incrementare la quota di mercato malattia dal 23% del 2015 al 26% nel 2018.
L’offerta nel comparto vita prevede l’integrazione con servizi di protezione e assistenza, con una revisione del mix di portafoglio (portando a circa il 30% il peso del ramo III sul totale della raccolta) e un focus sulla redditività, con l’obiettivo di riduzione al 2018 dei rendimenti minimi garantiti medi di circa 40 basis points.
– “ESPERIENZA DEL CLIENTE E DELL’AGENTE SEMPLIFICATA” – L’attenzione al cliente finale e alla rete agenziale è un elemento centrale del nuovo piano, secondo i proclami del gruppo bolognese, che prevede l’attivazione di una serie di servizi, personalizzabili on line, che mirano a supportare e semplificare il processo di scelta dei clienti, anche attraverso il ricorso alla multicanalità «supportata dalla professionalità e capacità consulenziale della rete agenziale, che sarà al centro del rapporto con il cliente e per questo motivo è previsto un importante investimento sull’evoluzione della rete, in termini di semplificazione e digitalizzazione dei processi commerciali e amministrativi».
– “DISTRIBUZIONE FISICA PIU’ EFFICACE” – La rete agenziale UnipolSai proseguirà «nel processo di riorganizzazione finalizzato all’incremento di produttività tramite l’ottimizzazione del presidio territoriale e la sostenibilità economica delle agenzie».
Il modello organizzativo sarà orientato verso una specializzazione della forza vendita su specifici segmenti di clientela, prevedendo nell’arco del piano una crescita «consistente» del numero dei consulenti Family Welfare e dei Business Specialist Pmi per puntare allo sviluppo della clientela affluent e del segmento Pmi e small business.
– “ECCELLENZA DELLA MACCHINA OPERATIVA DI BUSINESS” – Il gruppo Unipol ha previsto «importanti» evoluzioni nei processi di liquidazione sinistri integrati con la disponibilità di dati telematici, l’efficientamento dei processi assuntivi e automatizzazione dei processi commerciali.
In termini di information technology, nel triennio sono previsti investimenti per circa 150 milioni di euro, finalizzati al miglioramento della qualità dei servizi e all’efficientamento dei costi, mentre i programmi formativi per dipendenti e agenti (150.000 ore/anno e 6 milioni di euro annui di investimento) saranno al centro dell’attività di Unica (Unipol Corporate Academy), il centro di formazione unico per tutto il Gruppo, operativo dallo scorso mese di marzo.
ALTRE AREE DI ATTIVITA’ – La strategia di gestione degli investimenti sarà finalizzata a «sostenere nel medio e lungo termine in modo strutturale i rendimenti finanziari attraverso delle direttrici che tengano conto anche del bilanciamento rispetto alle metriche Solvency II». In termini di asset class, è prevista una «riduzione graduale dell’incidenza dei titoli governativi, nell’ambito di una progressiva diversificazione, a fronte di un incremento selettivo dei titoli corporate e altre attività finanziarie». (Nella foto a lato, Carlo Cimbri durante la presentazione)
Le linee guida nel settore immobiliare prevedono la valorizzazione e stabilizzazione dell’incidenza del portafoglio immobiliare (previsto pari a circa 4,4 miliardi di euro nel 2018) sul totale attivi del Gruppo, con azioni tese all’aumento della qualità del portafoglio e a supportare la futura crescita della redditività del portafoglio uso terzi.
Nel business della riassicurazione, l’obiettivo del piano è la crescita sui mercati esteri attraverso UnipolRe, la società di riassicurazione del Gruppo con sede a Dublino, con l’obiettivo di portare la raccolta premi dai 39 milioni di euro del 2015 a circa 300 milioni nel 2018.
Nel comparto bancario, il piano prevede tre direttrici strategiche per Unipol Banca: il rilancio dei ricavi commerciali core, l’ottimizzazione della struttura dei costi e la gestione accentrata dei crediti deteriorati, avviata a fine 2015 con la creazione di una struttura dedicata. I risparmi in termini di costo a fine piano sono stimati in circa 17 milioni di euro, mentre i target finanziari al 2018 prevedono il raggiungimento di un margine di intermediazione di 420 milioni di euro e la riduzione del valore dei Non Performing Loans, al lordo delle rettifiche su crediti, dagli attuali 3,9 miliardi di euro a circa 3,3 miliardi.
Nei prossimi giorni tuttointermediari.it pubblicherà una serie di articoli di approfondimento sul nuovo piano industriale.
Fabio Sgroi
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