Il Gruppo agenti di assicurazione Toro è stato fondato l’1 gennaio 1946. Il presidente attuale: «È un traguardo che ci inorgoglisce». Poi parla dei progetti di quest’anno e di…
«Aver raggiunto questo traguardo ci inorgoglisce molto per il forte senso di appartenenza al gruppo. Sono passate tante proprietà, abbiamo vissuto tanti fatti che hanno in un certo senso stravolto e anche sconvolto la vita della compagnia o delle compagnie per cui abbiamo lavorato. Quello che è importante è che il gruppo agenti rimane sempre un punto di riferimento e di arricchimento per la vita professionale di tutti noi». Così Roberto Salvi (nella foto), presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro (Gaat) commenta il 70esimo compleanno della rappresentanza agenziale, costituita ufficialmente l’1 gennaio 1946.
«Se sono previste celebrazioni particolari? Penso di no, anche perché siamo reduci dal congresso elettivo che si è svolto nel 2015. Sicuramente è una ricorrenza che sottolineeremo nell’ambito delle iniziative al nostro interno», dice Salvi a tuttointermediari.it.
Che anno sarà, questo, per il Gaat (a cui aderiscono circa 330 agenti)? «Cercheremo di consolidare ulteriormente i risultati che abbiamo raggiunto con le attività poste in essere in questi ultimi mesi, che sono stati particolarmente difficili e che ci hanno visti impegnati su tanti fronti: quello interno con il mandato Generali Italia, le varie attività con Gaat Service e i rapporti con altri gruppi agenti», risponde Salvi. «Credo che il 2016 sarà per noi un anno più tranquillo sotto l’aspetto dei tanti cantieri di lavoro aperti, pur con la consapevolezza che il mercato assicurativo è sempre più difficile. Spero sia anche l’anno in cui si possano concretizzare i tanti sforzi che stiamo compiendo, anche da un punto di vista di rapporti con altri gruppi agenti, che potrebbero e dovrebbero produrre interessanti evoluzioni».
Sul fronte interno si registrano movimenti nell’ambito dei gruppi agenti dell’orbita Generali. Da un lato Anagina (Associazione nazionale agenti generali Ina Assitalia), Gaag (Gruppo aziendale agenti Lloyd Italico) e Unat (Unione nazionale agenti Toro) hanno dato vita alla Confederazione degli agenti generali di assicurazione di Generali Italia. Dall’altro il Gruppo aziendale agenti delle Assicurazioni Generali e il Gruppo agenti Augusta si uniranno per costituire il Gruppo Agenti di Generali Italia. E il Gaat? Quale posizione intende assumere? «Prendiamo atto del fatto che prima eravamo 6 gruppi agenti a interloquire con la mandante e molto probabilmente arriveremo nel giro dei prossimi mesi a tre. Rispondendo con una battuta….tre è un numero perfetto…», taglia corto Salvi.
Poi però, entra nel merito: «Non vedo i motivi per i quali il Gaat debba muoversi in questa direzione. È evidente il fatto che noi siamo portatori di interessi, di problematiche e di questioni specifiche, che riguardano il mondo Toro, completamente diverse da quelle di altri marchi. Personalmente non credo che il numero dei gruppi agenti all’interno di una compagnia sia importante. Conta di più rappresentare i problemi degli agenti che si riconoscono con il mandato principale in quella azienda stessa. La nostra identità è data dal riconoscerci nei 70 anni di storia del nostro passato. Tanto per fare un esempio, i nostri portafogli rami danni non auto sono ancora costituiti quasi totalmente da tutte le vecchie polizze Toro. Oggettivamente», conclude Salvi, «all’interno di Generali Italia ci sono modelli distributivi diversi che quindi generano esigenze e problematiche diverse». Insomma, il Gaat andrà avanti da solo anche nel 2016.
Fabio Sgroi
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