venerdì 19 Settembre 2025

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DDL CONCORRENZA. ANIA FA SENTIRE LA SUA VOCE IN SENATO E AVVERTE: «PRONTI A RICORRERE ALLA COMMISSIONE EUROPEA»

In audizione presso la decima commissione Industria, commercio e turismo, il presidente Aldo Minucci ha manifestato tutta la sua delusione in merito allo stravolgimento del provvedimento presentato a suo tempo alla Camera dei Deputati. E se nulla dovesse cambiare…

 

MINUCCI Aldo 8L’Ania alza la voce e si dice pronta a ricorrere alla Commissione Europea. Nell’audizione di ieri presso la decima commissione Industria, commercio e turismo del Senato, relativamente alla discussione sul Ddl concorrenza, il presidente dell’Ania, Aldo Minucci (nella foto), è stato chiaro.

«Il provvedimento presentato alla Camera dei Deputati andava nella giusta direzione di rafforzare il meccanismo concorrenziale, di contrastare le frodi e porre le condizioni per una riduzione dei prezzi», ha detto nel suo intervento. «Ma nel corso dei lavori alla Camera il suo impianto è stato in larga misura stravolto.  Erano infatti previste, per esempio, alcune clausole di sconto facoltative per l’assicurato, poi soppresse, che avevano una particolare efficacia antifrode (rinuncia alla cedibilità del credito, risarcimento in forma specifica, risarcimento per equivalente basato su una verifica preliminare).  Sono state introdotte norme che presentano chiari profili di incompatibilità con il diritto comunitario, che espongono la Repubblica Italiana al concreto rischio di infrazione con le connesse sanzioni previste. Infatti», ha tuonato Minucci, «in assenza di interventi significativi nel testo in esame, appare inevitabile un ricorso alla Commissione Europea».

Il riferimento, in particolare, è all’articolo 3 con il quale «si prevede ora uno sconto minimo obbligatorio determinato dall’Ivass correlato all’accettazione delle clausole residue, nonché all’articolo 7 (la cosiddetta tariffa-premio), in base al quale le compagnie sono obbligate ad applicare di fatto premi uniformi a situazioni di rischio territorialmente differenti». Per l’Ania quest’ultima norma «limita il principio di libertà tariffaria, sancito dalle norme comunitarie, negando il peso della rischiosità specifica del territorio nella costruzione della tariffa, cosa che è assolutamente prevista in tutti i paesi europei».

RISARCIMENTI – Per quanto riguarda la questione delle tabelle di valutazione del danno da lesione gravi per incidente stradale, ha ricordato Minucci, «è stata modificata l’originaria disposizione e l’attuale articolo 8 presenta un testo ben lontano dal conseguire l’obiettivo di ridurre le tariffe Rc auto. La finalità della modifica sembra quella di dare valore normativo alle tabelle attualmente applicate dal Tribunale di Milano. Ma lo si fa in modo ambiguo e non chiaro, lasciando spazio a dubbi interpretativi. In particolare, si prevede l’introduzione della categoria del danno morale, muovendosi in direzione opposta rispetto a quanto sancito dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione che aveva stabilito il principio di unitarietà del danno non patrimoniale. In questo modo si corre il rischio di alimentare la proliferazione di ulteriori voci di danno, con il conseguente ricorso a contenziosi, l’allungamento i tempi dei risarcimenti e l’aumento dei costi. Inoltre, va chiarito in maniera inequivocabile che il risarcimento di cui all’articolo 8, che oltre a valori tabellari include la personalizzazione del giudice, sia effettivamente omnicomprensivo di tutte le possibili fattispecie di danno. Certamente non spetta agli assicuratori stabilire i criteri di valutazione delle lesioni gravi, ma, ai fini del necessario rispetto dell’equilibrio tariffario, non si può non sottolineare che più elevati sono i risarcimenti, più elevati dovranno essere i prezzi delle polizze. Maggiore è l’incertezza nella determinazione del danno risarcibile, maggiore sarà il contenzioso, con inevitabile allungamento dei tempi, aumento dei costi e aggravio del sistema giudiziario. Rimane comunque per noi incomprensibile che la valutazione risarcitoria offerta alle vittime di incidenti stradali sia enormemente superiore (generalmente più che doppia e per molti punti di invalidità anche tripla) di quella, sia pure di natura indennitaria, prevista dall’Inail nel caso di infortuni sul lavoro».

RINCARI RC AUTO – Minucci ha detto che «se venisse confermato l’impianto del provvedimento approvato in prima lettura è certo che esso non favorirà riduzioni nei prezzi dell’Rc auto Il risultato che si raggiungerà sarà quindi quello di andare nella direzione opposta all’obiettivo fondamentale del provvedimento. Inoltre, tenuto conto che i fattori congiunturali che avevano favorito un percorso virtuoso nell’andamento dei prezzi stanno cominciando a manifestare un’inversione di tendenza è prevedibile un aumento del prezzo della copertura obbligatoria Rc auto».

FONDI PENSIONE – Infine i fondi pensione e la soppressione della “portabilità” dell’intera posizione del lavoratore, compreso il contributo datoriale. Per Minucci «la disposizione costituiva una misura di liberalizzazione e concorrenza e la sua soppressione rappresenta un passo indietro rispetto a un’innovazione che avrebbe favorito l’equiparazione delle forme di previdenza complementare, naturale premessa per promuovere il dinamismo concorrenziale tra di esse. Tali disposizioni rappresentavano un chiaro vantaggio per i lavoratori, che in quanto titolari delle risorse hanno il diritto di deciderne la destinazione».

Fabio Sgroi

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