Diffondere, tra i giovanissimi, la cultura assicurativa e un corretto approccio al risk management. Ma anche dare la possibilità ai più meritevoli di inserirsi nel mondo del lavoro. È l’obiettivo di una partnership fra l’istituto superiore Alberti di Abano Terme (Padova) e l’agenzia Scotton Assicura snc. Carlo Scotton racconta a tuttointermediari.it come si articola questa iniziativa.
È possibile diffondere la cultura assicurativa e un corretto approccio al risk management tra le nuove generazioni? La domanda è impegnativa. Lo è ancora di più se a cimentarsi in questo ruolo è un’agenzia di assicurazione. Sì, perché la sfida della Scotton Assicura snc, sede legale ad Abano Terme (Padova), società iscritta alla sezione A del Rui presso cui lavorano gli agenti Carlo e Lara Scotton (rispettivamente 47 e 45 anni) è di quelle da raccontare. È da una loro iniziativa che è nata la Scotton Academy, un progetto di integrazione (che vede coinvolti proprio Carlo e Lara Scotton, insieme con il padre Pino) tra il mondo della scuola e quello del lavoro in ambito assicurativo. (Nella foto a lato, da sinistra: Carlo Scotton, Lara Scotton e Giuseppe Pino Scotton)
Dallo scorso 2 settembre, 16 studenti delle classi quinte dell’indirizzo tecnico economico dell’istituto di istruzione superiore Leon Battista Alberti di Abano Terme stanno partecipando al progetto formativo che si propone, appunto, di diffondere la cultura assicurativa e un corretto approccio al risk management tra le giovani generazioni. Ma c’è di più: gli studenti più meritevoli avranno la possibilità di effettuare uno stage per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’iniziativa, come detto, è da raccontare, anche perché vede coinvolti degli intermediari assicurativi. tuttointermediari.it ha intervistato Carlo Scotton, il quale ha spiegato nei minimi dettagli il progetto.
Domanda. Perché nasce la Scotton Academy e con quale obiettivo?
Risposta. Tutto nasce da una considerazione di fondo e cioè dal fatto che, dati alla mano, ci siamo resi conto che l’età media dei nostri assicurati (oggi la Scotton Assicura snc conta oltre 8.000 clienti, ndr) è in preoccupante aumento. Un’età media che è superiore ai 35 anni e che in alcuni segmenti è di gran lunga più alta. Ci siamo chiesti il perché di questo fenomeno, mossi dal fatto che i nostri clienti del futuro sono i giovani e che se andiamo avanti così diventa davvero un problema. Come coinvolgere i giovani, dunque? Come cercarli? In giro non vedo iniziative volte a dare una risposta a queste domande. Da parte degli intermediari c’è una situazione di attesa e mi pare che i miei colleghi agenti stiano facendo ben poco. “Vediamo cosa succede”: è questa la frase più ricorrente. Intanto, però, il mercato assicurativo e della distribuzione continua a evolvere; la dematerializzazione dei documenti e la spinta verso l’on line ci preoccupa. E mi preoccupa ancor di più il fatto che e i giovanissimi non sappiano cogliere la differenza esistente fra un vero consulente assicurativo e un mero venditore di polizze. Il risultato è che finiscono nelle mani di internet, oppure in quelle dei venditori di assalto, penso a banche o alle Poste. E domani, forse, in quelle dei supermercati…
D. Quindi di fronte a questo scenario cosa avete fatto?
R. Abbiamo pensato che occorreva rivolgerci ai giovanissimi di 18-20 anni di età. Abbiamo pensato con questa iniziativa di far conoscere agli studenti che si diplomeranno nel corrente anno scolastico la nostra attività professionale che è poco conosciuta.
D. Quando sono cominciati i primi contatti con l’istituto Alberti? Avete trovato difficoltà nel far comprendere ai vertici della scuola questa iniziativa?
R. I primi contatti risalgono a un anno fa. Ne abbiamo parlato dapprima con la vicepreside Barbara Valentini, docente di economia aziendale, che peraltro già conoscevamo nell’ambito del suo ruolo di “tutor scolastico” degli alunni del tecnico commerciale nelle attività di stage promosse dalla scuola. Tramite lei abbiamo avuto la possibilità di spiegare il nostro progetto al preside, Michele Moscardi, il quale ha accolto l’iniziativa con grande entusiasmo. L’offerta formativa è stata allargata al maggior numero possibile di alunni interessati.
D. Che idea hanno della professione dell’assicuratore i giovani che stanno frequentando il corso?
R. In generale il nostro è un settore che non è conosciuto. La percezione che si ha della professione di consulente assicurativo è che sia l’amico di famiglia o il venditore senza scrupoli che vuole piazzare i prodotti che le compagnie vogliono vendere in un determinato momento. Il lato positivo di questa iniziativa è che gli studenti che stanno partecipando al corso una idea della nostra professione se la stanno creando qua. E almeno noi abbiamo la possibilità di formarli su quelle che sono le nostre conoscenze; vogliamo che capiscano intanto cosa e l’assicuratore e poi quali sbocchi ci possono essere in futuro. C’è la possibilità di lavorare in una società di intermediazione assicurativa, ma anche all’interno di una compagnia. Devo dire, comunque, che ho trovato un livello di maturità da parte degli studenti che non mi aspettavo. Direi che stanno seguendo il corso con molta attenzione… (Nella foto accanto, gli studenti al corso)
D. L’iniziativa non mira soltanto a creare cultura assicurativa, ma punta anche alla creazione di posti di lavoro. Giusto?
R. È così. Il progetto Scotton Academy vuole essere un esempio di collaborazione fattiva fra il mondo della “buona scuola” e quello del lavoro. Agli alunni partecipanti al percorso formativo verranno assegnati i crediti formativi e il percorso farà parte del curriculum dello studente presentato alla commissione di maturità alla luce anche delle importanti novità introdotte dalla Legge 107. Secondo me, nel settore assicurativo gli spazi per poter lavorare ci sono, sia per i giovani, sia per i giovanissimi. Questa prima edizione intende premiare i due migliori studenti con uno stage retribuito, che durerà 6 mesi. Per i migliori è previsto l’inserimento nel mondo del lavoro.
D. Come si articola il percorso formativo?
R. Il percorso formativo intanto risponde all’adempimento degli obblighi previsti dal Regolamento Isvap n.5 e perciò adeguato per la preparazione dei collaboratori esterni, cioè di coloro che praticano l’attività di intermediazione. È costituito da due sessioni, ciascuna delle quali di 30 ore. La prima ha l’obiettivo di fornire informazioni sugli elementi di base, in particolare partendo dall’analisi dei rischi. La seconda sessione (febbraio 2016) prevede esperienze operative che includono, fra l’altro, anche corsi di comunicazione. Gli studenti, inoltre, avranno modo di sperimentare un approccio 2.0 alla vendita utilizzando per la prima volta in ambito assicurativo Whappy, una App per l’animazione della rete di vendita che premia con un punteggio le attività che portano alla vendita di un determinato prodotto in una campagna. Al termine dell’intero percorso verrà somministrato un test finale e contestualmente alla certificazione di superamento dello stesso e della frequenza obbligatoria all’intero percorso verrà rilasciato un attestato ai partecipanti, che sarà valido ai fini dell’iscrizione alla sezione E del Rui.
D. Come è strutturato il team della Scotton Academy?
R. Il corso, attualmente, è gestito facendo leva sulle nostre risorse. Tenga conto che per tanti anni abbiamo svolto attività formativa. Mio padre Giuseppe, per esempio, è stato uno dei precursori della formazione ai tempi dell’Ifa. Anche mia sorella Lara non è nuova ad attività di questo tipo. Ci danno una mano anche nostri collaboratori esterni.
D. Il progetto Scotton Academy è partito adesso ed è chiaro che siamo solo all’inizio. Ma in futuro avete intenzione di coinvolgere altre scuole?
R. Facciamo un passo alla volta. Uno dei nostri obiettivi è anche quello di creare qualcosa che faccia sistema. Sicuramente nelle nostre intenzione c’è l’ampliamento dell’offerta formativa. Più si parla di assicurazioni, anche all’interno delle scuole, meglio è. Comunque l’idea di ripetere questo format c’è.
Fabio Sgroi
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