I due istituti hanno inviato una lettera attraverso la quale hanno chiesto, tra l’altro, di adottare «iniziative per superare nel più breve tempo possibile le criticità rilevate nella produzione e nella distribuzione di questo genere di polizze».
Innalzare il livello di tutela della clientela nella vendita di polizze abbinate a mutui e prestiti (Ppi – Payment protection insurance, hanno lo scopo di proteggere il cliente da eventi pregiudizievoli che possano limitare la sua capacità di rimborso del finanziamento). È quello che hanno chiesto Ivass e Banca d’Italia in una lettera congiunta inviata alle imprese e agli intermediari assicurativi (tra cui le banche).
Nel dettaglio, Ivass e Banca d’Italia, anche in linea con le indicazioni che arrivano dagli organismi internazionali, chiedono di adottare «iniziative per superare nel più breve tempo possibile le criticità rilevate nella produzione e nella distribuzione di questo genere di polizze».
Nella lettera si forniscono indicazioni affinché imprese e intermediari assicurativi consentano alla clientela di «conseguire i benefici ricercati con la sottoscrizione di tali prodotti». I due istituti si attendono che le compagnie «rivedano la struttura delle polizze e le loro modalità di collocamento, al fine di assicurare che le loro caratteristiche rispondano alle reali esigenze di copertura dei rischi della clientela e che la loro distribuzione sia improntata a canoni di correttezza sostanziale».
Ivass e Banca d’Italia, nei rispettivi ambiti di competenza, verificheranno il rispetto delle indicazioni fornite e svolgeranno ulteriori approfondimenti sulla struttura dei costi delle Ppi.
Fabio Sgroi
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